2022

BEE EXPERIENCE

“Bee Experience.  
Experience come azione, condivisione, lavoro insieme.  
Tutti concetti che la pandemia ha messo in discussione. 
Il Covid-19 ha annientato la possibilità di stare insieme, di condividere e, appunto di fare ed essere esperienza. Be come essere.
Ci sono creature che nel 2020 sono state colpite più di altre. Penso agli anziani, annientati dalla malattia o dalla paura di prenderla. E, di conseguenza, costretti ad una solitudine ancora più grande di quella che spesso la vita ti costringe ad affrontare. 
Penso ai bambini, a cui è stata negata la possibilità di scoprire altri bambini o la capacità di decifrare espressioni ed emozioni.
Ci avete mai riflettuto? Quello che per noi è un mero dispositivo sanitario, rappresenta una barriera che nasconde sorrisi, gioia, rabbia, dolore. Siamo espressioni a metà. Come lo spieghiamo ai nostri bambini? 
E penso ai disabili che spesso conoscono meglio di noi le difficoltà di bambini e anziani, ma di loro non si parla. Chi li abbraccia adesso? Chi spiega loro che sotto quella mascherina ci può essere un sorriso. Chi li aiuta a imparare, a lavorare a fare esperienza. Be Experience o meglio Bee Experience. Bee, come un’ape. Riesci a vederla? Guarda bene. Oltre lo specchio, o forse una lastra in plexiglass, come quelle diventate oggetto quotidiano per proteggerci e, inesorabilmente, isolarci. 
L’ape, tatuata sulla pelle, ci ricorda che possiamo, anzi dobbiamo, tornare a vivere. Ma vivere insieme. In armonia, per costruire. Come dieci, cento, mille api operose che insieme riescono a dare forma ad architetture perfette. 
In un solo scatto, Salvatore Giò Gagliano ci racconta una storia intera. Rappresenta la fragilità acuita dalla disabilità oltre che dalla pandemia. E ci indica la via da percorrere.  
La natura rappresenta la soluzione e l’artista, con delicatezza, ci mostra l’unica strada percorribile.   Allo spettatore il compito di voler guardare e passare all’azione.  
Azione come Experience.  
Bee Experience.”
 
Loredana BAROZZINO per Salvatore Giò GAGLIANO

NOTE LEGALI
Tutte le immagini riferite ai soggetti incluse alle opere sono oggetto di specifica liberatoria alla diffusione rilasciata dal soggetto medesimo o, qualora interdetto, da chi ne esercita la tutela.

NO WAR

 

NOTE LEGALI
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SVITLANA
8 MARZO 2022

Con questo scatto si vuole onorare tutte le donne ma in particolar modo quelle a cui oggi stanno negando la loro semplicità, la semplicità di vivere. Quelle donne che oggi non hanno nulla da festeggiare perché devono solo pensare e sperare di sopravvivere.
Oggi più che mai insieme NO ALLA VIOLENZA, e davanti a loro e per tutte loro IN PIEDI!
З цим пострілом ви хочете шанувати всіх жінок, але особливо ті, до яких сьогодні заперечують свою простоту, простоту життя. Ті жінки, які не мають нічого, щоб святкувати сьогодні, тому що вони просто повинні думати, і сподіватися вижити.
Сьогодні більше, ніж будь-коли разом з насильством, і перед ними, і для всіх, що вони стоять!
NOTE LEGALI
Tutte le immagini riferite ai soggetti incluse alle opere sono oggetto di specifica liberatoria alla diffusione rilasciata dal soggetto medesimo o, qualora interdetto, da chi ne esercita la tutela.

RESPECT

RISPETTO
Il battito del cuore… che suono importante, imponente, fondamentale … 
Tutti si fermano a dare attenzione al suono, a quello che si percepisce con il proprio udito, ma nessuno, o pochi, vanno oltre, pochi si soffermano su cosa possa racchiudere quel suono per ognuno di noi.
Se penso al battito del cuore mi viene subito in mente un elettrocardiogramma, e se penso a quest’ultimo, al suo disegno, penso alla vita, alla morte, all’Amore. 
Quella linea che lo rappresenta mi piace immaginarla come tracciato del nostro percorso terreno, con alti e bassi, a volte con picchi altissimi, fino ad arrivare alla linea piatta. 
E quante volte durante il nostro percorso ci siamo innamorati? Quante volte abbiamo sentito battere il cuore in modo accelerato e immaginato quella linea prendere il volo e sentirla fino alla gola?
Ma forse solo una volta nella nostra vita abbiamo conosciuto l’Amore, quello con la A maiuscola, quello che ti cambia, quello che ti segna, quello che ti fa crescere, quello che ti fa respirare, vivere … morire. Quello per il quale accetti anche l’inaccettabile, quell’Amore che va oltre a tutto e tutti, non è questione di sesso, di piacere, ma c’è la pelle che parla per noi, quelle emozioni che ti penetrano dentro e ti fanno provare dei brividi anche senza sfiorarsi. 
L’Amore che è Casa. 
Quell’Amore che non ha paragoni… e che quando finisce il tuo cuore batte ancora, ma la linea è totalmente piatta. 
Allora in quel momento l’udito non percepisce più nessun suono, o, forse, ne percepisce solo uno, quel fischio lunghissimo e insopportabile che segna la fine terrena di una persona. Perchè quando si perde quell’Amore, è come veder morire una persona accanto a te che si porta via con se la tua identità.
Subentra il rifiuto, la rabbia, la delusione, lo smarrimento, l’incredulità, la paura, la non amabilità, il paragone, le domande rimaste senza risposte, quell’addio mai pronunciato … Ti senti perso, devi fare i conti con il tuo essere più profondo e devi avere la forza per affrontare il tuo dolore senza scorciatoie. 
Per arrivare all’accettazione della morte che stai subendo, devi avere il coraggio di buttarti dentro al tuo dolore e farti male, toccare il fondo senza provare a evitarlo, e aspettare, aspettare, fino a quando con la tua forza, e con qualche mano amica, arrivi a capire che quell’Amore è esistito, ma non tutti siamo coraggiosi per viverlo ed è più facile scappare, scomparire… Arrivi a capire che quell’Amore ti ha insegnato, ti ha fatto conoscere, ma non deve essere più suono per le tue orecchie, deve essere solo silenzio al quale portare RISPETTO. 
L’elettrocardiogramma è la fotografia del proprio cuore e in queste foto scattate da Matteo MATRAXIA, per chi riesce andare oltre e non si sofferma solo al suono del battito, può notare il viaggio che Salvatore Giò GAGLIANO ha fatto nel suo essere più profondo, il coraggio che ha avuto nell’attraversarsi fino ad arrivare all’accettazione con la quale riesce avere rispetto per quello che è stato ma, soprattutto, per quello che ha provato e che l’ha fatto diventare quello che è ORA. 
E la linea non è piatta… 
Simona BERNARDINI
per Salvatore Giò GAGLIANO

NOTE LEGALI
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CHANGE OVER

Change Over Il progetto fotografico “Change Over” vi trasporterà in una dimensione cangiante che vi lascerà a bocca aperta. Il cambiamento cui fa riferimento l’autore, Salvatore Giò Gagliano, è da intendersi su molteplici livelli: il cambiamento della società che si ravvisa tra le generazioni, il cambiamento della percezione di noi stessi nel corso delle nostre varie evoluzioni personali, il cambiamento relativamente alla concezione di rispetto delle diversità. Proprio a Giugno, nel mese del #Pride che rappresenta l’orgoglio e la celebrazione delle identità LGBT+, Giò ha voluto regalarci delle lenti arcobaleno con cui osservare i corpi, gli sguardi e le espressioni dei modelli immortalati, con un messaggio che ci trasmette una chiara speranza per il futuro. Un cambiamento dopo l’altro, infatti, come i riflessi dell’arcobaleno cambiano incessantemente sui volti, non potrà che portarci a piccoli passi verso il mondo che sogniamo: un mondo in cui le diversità tra gli esseri umani vengano semplicemente percepite come le diversità tra i colori, senza etichette e senza sovrastrutture, proprio perché un arcobaleno esiste solo se tutti i colori che lo compongono brillano insieme con la stessa intensità.
Giulia Bodo  per  Salvatore Giò Gagliano

NOTE LEGALI
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To be, essere. 
“B” come il lato B, quello ignorato in superficie.
Il progetto di Giò ci conduce, scatto dopo scatto, alla scoperta dell’essenza di ciascuno di noi: la nostra parte maschile si afferma per poi spogliarsi di tutte le sovrastrutture eteropatriarcali ed arrivare ad abbracciare la nostra parte femminile, per poi ancora fondersi in un tutto, che accoglie e valorizza le diverse sfaccettature della nostra anima, della nostra espressione, della nostra diversità.
In una società che ancora associa il femminile a stereotipi come debolezza, insicurezza e instabilità, Giò ci insegna a mettere in luce le parti di noi stessi che ci ostiniamo a combattere e a rinnegare, quando dovremmo semplicemente accettarle ed amarle per far convivere in pace le varie sfumature del nostro essere.
Un progetto fotografico coraggioso, dirompente, che scardina luoghi comuni e ci guida in un percorso di autodeterminazione ed accettazione dei nostri lati “B”. 
Giulia BODO per Salvatore Giò GAGLIANO
 
NOTE LEGALI
Tutte le immagini riferite ai soggetti incluse alle opere sono oggetto di specifica liberatoria alla diffusione rilasciata dal soggetto medesimo o, qualora interdetto, da chi ne esercita la tutela.

MUSA

L’ Associazione “Perché no?” di Vercelli organizza anche quest’anno “Letterature urbane 7.0”, manifestazione culturale e solidale che si svolge presso l’ex monastero di Santa Chiara dal 26 novembre all’11 dicembre 2022.
Attraverso una mostra fotografica l’iniziativa si propone di promuovere il codice europeo contro il cancro e raccogliere fondi per la ricerca a beneficio della Fondazione AIRC.
Il tema della rassegna di quest’anno è “La presenza dell’antico. Interpretazioni”.
L’artista vercellese Salvatore Giò Gagliano, uno degli ospiti dell’iniziativa, ha deciso di creare il progetto MUSA rendendo nuovamente protagonista dei suoi scatti fotografici la sua modella speciale, Roberta Pastore, ospite dell’ ANFFAS di Vercelli, in dialogo con le opere del Museo Borgogna di Vercelli.
Dice Gagliano: “Una musa impegna l’artista a livello intellettuale, spronandolo a inseguire idee creative che qualcun altro non sarebbe davvero in grado di capire. Per essere una musa, deve incoraggiare l’artista a esplorare più a fondo invece che a trattenersi. Nessun argomento di discussione dovrebbe essere proibito. Così in questi ultimi ventitré anni Roberta ha rappresentato per me una vera musa ispiratrice, dandomi la possibilità di coniugare l’Arte al mondo del Sociale, interpretando personaggi e facendomi riflettere su diversi argomenti attraverso il suo sguardo”.
Introduzione di Cinzia Lacchia, conservatrice del Museo Borgogna
Il percorso Musa, proposto dall’artista Salvatore Giò Gagliano con la sua modella Roberta, sviluppa un tema mitologico antico e che nutre ancora la produzione artistica contemporanea: l’ispirazione dell’arte attraverso il ruolo delle Muse, le nove figlie di Zeus e Mnemosine, protettrici del canto e della danza.
A loro simbolicamente si fa risalire anche la nascita della locuzione stessa di museo quale “luogo sacro alle Muse”. Dopo una passeggiata all’interno delle sale del Museo Borgogna, Roberta ha scelto liberamente le quattro opere con le quali Gagliano ha fermato i suoi scatti e quindi il suo sguardo.
Ogni opera è descritta dagli occhi e dalle voci dei vari protagonisti: quello della modella, quello dell’artista, quello della critica d’arte e quello del conservatore del Museo.
Un invito a guidare e stimolare anche il vostro sguardo… indispensabile nella fruizione dell’arte.
Introduzione di Lorella Giudici, curatrice
Roberta è una Musa speciale e come tale è al di sopra del tempo e dell’ordinario affanno. Roberta possiede il raro seme della purezza e se ne serve per guardare il mondo. E questo è il segreto del suo ricorrente stupore, ma anche l’origine del disagio di vivere in una società impreparata ed egoista. Roberta non conosce la storia dell’arte, non si occupa di musei e non sa misurare la vita con il metro del tempo.
Per lei passato e futuro si uniscono in un eterno presente, per cui epoche come il Medioevo, il Rinascimento o il Novecento ai suoi occhi sono tutte contemporanee e totalmente scardinate da vincoli sociali, politici, economici e stilistici.
Le è stato chiesto di entrare nelle sale del Museo Borgogna e di scegliere quattro opere con cui relazionarsi. Un invito che nasce da un progetto artistico, quello di Giò Gagliano, che conosce Roberta da molto tempo e che sa che non c’è modo di condizionarla o di prevederne le risposte ed è però pronto ad accogliere tutto ciò che la sua Musa vorrà e a immortalarla in meravigliosi scatti fotografici.
Guidata solo dal proprio istinto, Roberta ha scelto quattro opere, due sculture e due dipinti, tra le più cariche di affetti, quelle dove il legame figliale e la semplicità dell’amore incondizionato vincono sulla forma e sulla materia; capolavori dove la bellezza è nella dolcezza delle linee, nell’armoniosità del creato, nella poesia dei gesti, nel corpo di una dea o nella tenerezza di una madre.
Armato di macchina fotografica, Giò ha immortalato la sua Musa accanto a ciascuna delle opere selezionate, restituendoci una serie di temi e di riflessioni che vanno ben oltre la superficie delle cose.
 
NOTE LEGALI
Tutte le immagini riferite ai soggetti incluse alle opere sono oggetto di specifica liberatoria alla diffusione rilasciata dal soggetto medesimo o, qualora interdetto, da chi ne esercita la tutela.